Il mio stagista si chiama ChatGPT
Guida pratica all’intelligenza artificiale per chi non ha tempo da perdere
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Quella di oggi è una maxi newsletter con dentro un manuale pratico su come utilizzare i principali chatbot di AI per la generazione di idee e testi. Prima di passare alla ciccia però qualche aggiornamento:
🎟️ Con gli amici di SUNTIMES abbiamo lanciato i Creator Days: due mattine in cui approfondire i temi della creator economy. Qui puoi iscriverti al Day#01 e qui al Day#02, scorri per sapere di più.
🎙️ Questo sabato 22 marzo intervisterò dal vivo il podcaster e creator Gianluca Gazzoli al Digital Journalism Fest, ci vediamo lì.
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In collaborazione con SUNTIMES
🎟️ Partecipa ai Creator Days
SUNTIMES e Scrolling Infinito presentano: Creator Days, una serie di incontri esclusivi per entrare nel mondo della creator economy.
Due mattine, pensate per i professionisti del marketing e della comunicazione, per scoprire come i creator stanno riscrivendo le regole della pubblicità e dei media.
La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati.
Day #01
Il nuovo mondo dei creator
🗓️ giovedì 3 aprile
⌚ 10:00 - 13:00 - con Andrea Girolami (Scrolling Infinito)
📍 via Borsi 9, Milano @ SUNTIMES
Ci immergeremo nella guerra dell’attenzione e scopriremo come i creator sono riusciti a vincerla. Approfondiremo la differenza tra influencer e creator e come questa evoluzione ha cambiato il modo di comunicare di editori e brand. Seguirà un light lunch in SUNTIMES.
Day #02
La rivoluzione della Creator Economy
🗓️ giovedì 17 aprile
⌚ 10:00 - 13:00 - con Andrea Girolami (Scrolling Infinito)
📍 via Borsi 9, Milano @ SUNTIMES
Analizzeremo il cambio dei consumi mediali e come viene distribuito il content digitale nelle piattaforme social e d’intrattenimento. Esploreremo il concetto di community e capiremo come vengono monetizzate attraverso esempi pratici e best practices. Seguirà un light lunch in SUNTIMES
💡FAQ
Gli incontri sono completamente gratuiti.
Puoi iscriverti ad entrambe le giornate o anche ad una soltanto.
Gli incontri sono pensati per un numero limitato di professionisti del marketing e comunicazione. L’iscrizione è aperta a tutti, ma verrà effettuata una selezione dei partecipanti per garantire la migliore esperienza possibile.
AI per chi non ha tempo da perdere
ChatGPT è l’applicazione che ha raggiunto più velocemente il milione di utenti: appena 5 giorni dopo il lancio nel novembre 2022. Negli ultimi sei mesi ha raddoppiato il numero di persone che la utilizzano regolarmente, raggiungendo quota 400 milioni di utenti mensili.
Il suo successo ha portato alla nascita di una schiera di chatbot, ciascuno con proprie particolarità e sfumature. Ma come possiamo utilizzare questa tecnologia per la produzione di testi e contenuti nella vita di tutti i giorni?
Non ho frequentato corsi e non ho diplomi da mostrare: tutto quello che ho raccolto in questo post è frutto delle ricerche e del lavoro fatto in prima persona negli ultimi due anni, scrivendo questa newsletter e in tutti i progetti collegati: video, eventi, progetti sponsorizzati etc.
Proprio perché sono consapevole che il mio approccio è personale e dunque limitato, vorrei ascoltare anche voi: in che modo utilizzate l’intelligenza artificiale per creare contenuti? Quali sono i prompt più utili che avete scoperto? Gli errori da non fare? Lasciate un commento in fondo a questo post.
Cosa troverete in questo post:
I - A cosa serve l’intelligenza artificiale?
II - Quali chatbot usare?
2.1 Chat GPT
2.2 Claude
2.3 DeepSeek
2.4 Gemini
2.5 Perplexity
III - I prompt per generare idee
3.1 Prompt per titoli
3.2 Prompt per scalette
3.3 Prompt bonus
IV - I prompt per scrivere
4.1 Analisi del testo
4.2 Argomentazione
4.3 Editing
4.4 Controllo grammaticale
V - Il metodo della lavatrice
5.1 Ordinare i risultati
VI - I rischi dell’intelligenza artificiale
I - A cosa serve l’intelligenza artificiale?
La migliore definizione di intelligenza artificiale l’ha data l’analista tecnologico Benedict Evans, descrivendola come la possibilità di avere una schiera di stagisti infiniti a nostra disposizione
Si tratta di una manovalanza intellettuale di medio livello, disponibile in grande quantità e con una velocità di reazione istantanea. Questa estrema rapidità è la killer application di questa tecnologia.
Il secondo vantaggio di questo esercito di stagisti è la possibilità di avere a portata di mano qualcuno con cui confrontarci creativamente, uno sparring partner, velocissimo che rimanda indietro tutte le palle che gli tiriamo con traiettorie sempre nuove.
Questo confronto con la macchina, con le sue storture e le sue medietà, è quello che permette di velocizzare il nostro processo creativo sia nell’ideazione di progetti sia nell’editing di testi.
II - Quali chatbot usare?
ChatGPT
Per me rimane il migliore chatbot in circolazione, che garantisce un risultato medio-alto per qualunque utilizzo abbiate in mente: scrittura creativa, editing, risoluzione di problemi strategici o di calcolo.
Claude
In molti dicono che Claude è più capace di Chat GPT per quanto riguarda la scrittura creativa ed in effetti, a volte, restituisce risultati più originali (ma anche più imprevedibili) di quelli di altri competitor. Come tutti i fuoriclasse, può fare la differenza, ma non giocare da solo: sconsiglio di utilizzarlo senza l’appoggio di altri chatbot più equilibrati e completi.
DeepSeek
Nella mia esperienza pratica ha dimostrato una grande efficienza nei task di brainstorming con un comportamento e risultati simili per qualità a quelli di ChatGPT. Un’ottima alternativa gratuita da tenere sottomano.
Gemini
Gemini è così democristiano che una volta ho dovuto ripetere lo stesso prompt cinque volte di seguito, e quasi litigare col bot, per riuscire a farmi classificare dei risultati. Interessante la possibilità di acquistare un pacchetto che contiene la versione avanzata di Gemini e due tera di spazio di archiviazione di Google Drive.
Perplexity
Particolarmente adatto per la ricerca web, da cui pesca anche materiale multimediale come video e documenti. Ha un sistema di prompt correlati (domande suggerite in calce ai risultati) molto efficace che permette di analizzare in profondità un argomento. Meno utile per la produzione creativa dove ha prestazioni inferiori degli altri competitor.
Questa tabella in cui mi sono imbattuto, elaborata da Peter Yang, mi sembra una delle più utili per sintetizzare quali chatbot scegliere a seconda dei vostri obiettivi.

III - I prompt per generare idee
I chatbot ti permettono di pensare più velocemente, potendo confrontarti con un partner creativo, non particolarmente brillante, ma estremamente veloce.
Questo è molto utile nel brainstorming di titoli, rubriche e indici. Vediamo come costruire questi prompt nel dettaglio.
Prompt per titoli
Ciascuno di questi prompt è strutturato in questo modo:
Richiesta con definizione di target specifico
Specifica di caratteristiche e limiti
Input umano
Per generare i titoli della mia newsletter utilizzo questo prompt:
Aiutami a trovare dei titoli efficaci per la mia newsletter di tecnologia.
(Richiesta con definizione di target specifico)Suggeriscimi alternative di massimo 40 caratteri che catturano l’attenzione, generano curiosità e promettono valore concreto al lettore.
(Specifica di caratteristiche e limiti)Per il tuo brainstorming parti da questi titoli che funzionano bene:
(Input umano)
Per questo tipo di produzione creativa parto sempre da una prima manciata di titoli che inserisco personalmente, per dare un tono di voce e delle informazioni di base da cui far partire il lavoro della macchina.
L’intelligenza artificiale, almeno a questo stadio, non è in grado di sostituire il lavoro creativo umano quanto piuttosto di potenziarlo e renderlo più veloce. Questi chatbot sono come motori a scoppio che hanno bisogno di un’accensione manuale, e dopo essere partiti accumulano rapidamente grande velocità
Copia questo prompt:
—
Aiutami a trovare dei titoli efficaci per [CONTESTO EDITORIALE]. Suggeriscimi alternative di massimo [INSERISCI LIMITE CARATTERI] caratteri che catturano l’attenzione, generano curiosità e promettono valore concreto al lettore. Per il tuo brainstorming parti da queste titoli che funzionano bene:
—
Volendo aggiungere un livello di complessità a questo tipo di prompt per titoli si possono integrare anche dei riferimenti a canali o autori precisi per cercare di simulare un determinato tono di voce o stile.
Ad esempio per la creazione dei titoli dei video YouTube delle Creator Masterclass utilizzo questo prompt:
Proponi dei titoli brevi ed efficaci
(Richiesta con definizione di target specifico)e che provochino curiosità per un video di youtube in cui intervisto un famoso creator. I titoli devono essere lunghi al massimo 55 caratteri.
(Specifica di caratteristiche e limiti)Scrivilo nello stile dei titoli dei video dei canali youtube di Colin and Samir , Jon Youshaei, Lenny Rachitsky e Ali Abdaal.
(Riferimenti a canali e stili specifici)Per scriverlo parti da queste tracce:
(Input umano)
Copia questo prompt
—
Proponi dei titoli [DEFINISCI CARATTERISTICHE E OBIETTIVO] per [DEFINISCI TIPO CONTENUTO].
I titoli devono essere lunghi al massimo [INSERISCI LIMITE CARATTERI] caratteri.
Scrivilo nello stile dei titoli [INSERISCI MAX DUE-TRE REFERENCE PRECISE].
Per scriverlo parti da queste tracce:
—
Prompt per scalette
I chatbot sono utili anche per evitare di dimenticare le cose più semplici.
A volte siamo così presi dai dettagli di ciò che scriviamo da tralasciare gli elementi basilari di un discorso o di un argomento.
I chatbot possono lavorare come editor principianti, o come amici con un'infarinatura della materia e del tempo per leggere le vostre cose.
Ciascuno di questi prompt per la redazione di sommari è strutturato in questa maniera:
Informazioni di base su testo e target
Inserimento scaletta attuale
Richiesta integrazione
Per generare indici e scalette per saggi e testi complessi utilizzo questo prompt:
Per la mia newsletter di tecnologia sto scrivendo un post sull’utilizzo di chatbot di intelligenza artificiale per la scrittura creativa di testi e newsletter intitolato “ChatGPT è il mio stagista” e con sottotitolo “Guida pratica all’intelligenza artificiale per chi non ha tempo da perdere”
(Informazioni di base su testo e target)Questo è l’indice dei contenuti del post:
(Inserimento scaletta attuale)Dammi una lista molto dettagliata di argomenti che posso aggiungere a questo specifico post e che potrebbero essere interessanti per il pubblico.
(Richiesta integrazione)
Copia questo prompt:
—
Per la mia [INSERISCI CONTESTO EDITORIALE] sto scrivendo un post [INSERISCI ARGOMENTO E TARGET] intitolato “[INSERISCI TITOLO]” e con sottotitolo “[INSERISCI SOTTOTITOLO]”.
Questo è l’indice dei contenuti del post:
[INSERISCI INDICE DEI CONTENUTI]
Dammi una lista molto dettagliata di argomenti che posso aggiungere a questo specifico post e che potrebbero essere interessanti per il pubblico.
—
Prompt bonus
Un altro utilizzo originale dei chatbot per la generazione di idee è quello suggerito dal creator Marques Brownlee (MKBHD) in questa intervista dove racconta di chiedere a ChatGPT di “dare un sequel” ai suoi video di maggior successo o di “creare l’opposto” di altri contenuti, suoi o di altri colleghi, lavorando sulla permutazione di idee che hanno già dimostrato efficacia.
IV - I prompt per scrivere
L’utilizzo dei chatbot nel processo di scrittura avviene in diverse fasi:
Analisi del testo
Argomentazione
Taglio e editing
Controllo grammaticale
Vediamo nel dettaglio i prompt di ciascuna fase:
Analisi del testo
Quando si ha una bozza definitiva del testo e prima di iniziare a eseguire task più complessi, è meglio far analizzare in profondità il testo al chatbot così che possa comprendere contenuto e struttura.
Per questo risulta molto utile avere un account a pagamento che permette di caricare testi, anche lunghi, in formato PDF. Altrimenti si può provare a fare un copia/incolla del testo nella barra di ricerca del chatbot, sperando che non superi i limiti di caratteri consentiti.
Copia questo prompt:
—
Analizza in profondità questo testo
—
Argomentazione
Uno dei prompt più potenti in assoluto arriva da un consiglio di Seth Godin, famoso autore e imprenditore americano, esperto di marketing.
Dice Godin che tutto quello che scrive nei suoi libri è sempre frutto del suo lavoro personale ma che utilizza spesso i chatbot per capire cosa potrebbe argomentare meglio.
Il prompt è semplice e va inserito dopo aver fatto analizzare al chatbot il testo che avete scritto.
Copia questo prompt:
—
Quali affermazioni in questo testo pensi non siano sufficientemente argomentate?
—
Editing
Si dice che dopo aver scritto dovremmo riuscire a tagliare tra il 30 e il 50% del testo. Difficile, ma anche in questo i chatbot possono aiutare.
Copia questo prompt:
—
Vorrei asciugare un po’ questo articolo. Indicami le parti più ripetitive che potrebbero essere sintetizzate o eliminate e dimmi esattamente come modificheresti il testo.
—
Controllo grammaticale
La capacità dei chatbot di fare un lavoro di controllo ortografico migliora di giorno in giorno, senza però essere ancora una scienza esatta.
Vi accorgerete che, facendo analizzare lo stesso testo da chatbot diversi, o anche più volte dallo stesso chatbot, avrete risultati leggermente differenti, per questo è consigliabile fare sempre più giri di correzioni.
Nei prompt di questo tipo conviene utilizzare rafforzativi (“molto approfondita”) e specificare di segnalare gli errori (senza correggerli automaticamente) uno alla volta in modo che possano essere valutati individualmente.
Copia questo prompt:
—
Fai un'analisi molto approfondita di questo testo e segnalami ciascun errore grammaticale indicandomi esattamente come andrebbe corretto.
—
V - Il metodo della lavatrice
Non ho trovato nome migliore per descrivere il modo, di cui mi pare nessun altro abbia parlato, con cui si possono mettere in collegamento tra loro diversi chatbot, e che si è rivelato un punto di svolta nel velocizzare il mio lavoro, soprattutto per l’ideazione di titoli e contenuti.
Funziona così:
Si lancia un primo prompt di ideazione in un primo chatbot (di solito parto da ChatGPT) dando un input umano da cui partire per il brainstorming
Si integrano i migliori risultati ottenuti alla lista già stilata manualmente e si lancia un secondo prompt identico (ma con un input di partenza che è migliorato) su un secondo chatbot (Claude)
Si prendono i migliori risultati di questo secondo chatbot integrandoli alla lista complessiva delle buone idee e si va avanti lanciando lo stesso prompt su un terzo chatbot (DeepSeek).
In questo modo i migliori risultati di un chatbot fanno da punto di partenza per il lavoro del successivo, creando un circolo virtuoso in cui diverse tecnologie si incrociano, sommando i punti di forza e le idee migliori di ciascuna.
Si continua a fare diversi cicli di lavaggio (ChatGPT→Claude→DeepSeek→) finché ci sono input interessanti da aggiungere alla lista di idee/titoli. Di solito dopo due o tre cicli i suggerimenti iniziano ad essere ripetitivi ed è il momento di fermarsi per selezionare i risultati migliori.
Ordinare i risultati
Anche per questa ultima fase mi faccio aiutare dal chatbot: quando si accumulano velocemente decine e decine di possibili titoli o idee è utile avere una spalla che sia in grado di giudicarne l’efficacia a velocità superumana.
Questi prompt di selezione dei risultati sono strutturati in questo modo:
Domanda con KPI specifico
Target
Richiesta di classificazione
Ad esempio quello che utilizzo per trovare i titoli della mia newsletter è strutturato così:
Quale di questi titoli è più efficace per aumentare l'open rate
(Domanda con KPI specifico)di una newsletter di tecnologia?
(Target)Classificali in ordine di impatto
(Richiesta di classificazione con KPI specifico)
Copia questo prompt:
—
Quale di questi titoli è più efficace per [INSERIRE KPI SPECIFICO] di [INSERIRE CONTENUTO E TARGET]? Classificali in ordine [RIPETERE KPI]
—
VI - I rischi dell’intelligenza artificiale
Usare queste applicazioni di intelligenza artificiale è come giocare d’azzardo. Ogni volta che si inserisce un prompt si fa una scommessa con una certa probabilità di successo e l’unico modo per vincere è continuare a tentare finché la fortuna non ci sorride.
In questo senso l’AI non è molto diversa dal caos delle piattaforme social: nasce con la promessa di diventare più efficienti e risparmiare tempo, ma corre il rischio di farcene perdere ancora di più.
Quante ore ho passato a giocare con ChatGPT e Midjourney, sperando in un risultato inaspettato, mentre tutto ciò di cui avevo bisogno era già pronto da tempo?
L’altro rischio, ancora più pericoloso, è quello di sviluppare una sottile dipendenza da questi strumenti, una piccola forma di pigrizia mentale. Dopo più di un anno che lavoro così è difficile pensare di scrivere senza l’ausilio di un chatbot a farmi compagnia e con cui confrontarmi.
Si diventa impazienti: vogliamo una correzione istantanea, vogliamo subito altre 10 idee, vogliamo una risposta immediata a qualunque problema ci venga in mente, come quando siamo a cena con qualcuno che non può fare a meno di tirare fuori il telefono per cercare su Google la soluzione ad un dubbio che è venuto fuori.
Ci svegliamo da questa trance produttiva solo quando le risposte che riceviamo dall’AI sono deludenti o sbagliate. In quel momento siamo costretti a tornare a fare il nostro mestiere di umani, correggendo le macchine e spingendole dove ancora non riescono ad arrivare.
Viene da chiedersi però cosa succederà quando errori di questo tipo diventeranno impercettibili o spariranno completamente.
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