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La spiegazione migliore della domanda iniziale "Perché piacciono a tutti le stesse cose?" l'ha data David Foster Wallace in Infinite Jest (che è, in sé, un contenuto ipnotico che ci sottrae a tutto il resto). Cerco la citazione precisa, ma il succo è: siamo tutti simili nei nostri gusti peggiori, tutti diversi nei nostri gusti migliori. Parlando di monocultura però non dimentichiamo l'esistenza di tantissime nicchie di enorme interesse e qualità, non liquiderei la coda lunga così velocemente.

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A proposito della classe media dei creator: io invece credo proprio che esista. Immagino che quelle statistiche valutino il guadagno diretto dalle piattaforme (ads o link affiliati). Ma oggi come oggi la maggior parte dei creator campa vendendo servizi esterni, come video corsi, prodotti fisici o quant'altro. Questo è vero soprattutto per i professionisti che usano le piattaforme social per il loro personal branding. Per non parlare di tutte le collaborazioni sponsorizzate con i brand. Certo, se guardiamo solo ai guadagni che vengono dalle visualizzazioni è chiaro che siano pochi quelli che raccolgono somme pari a uno stipendio mensile: il guadagno da un singolo ad è talmente basso che per portare a casa una cifra accettabile occorrono milioni di utenti che guardano i tuoi video costantemente.

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