Ho visto il futuro di YouTube, e ve lo racconto
YouTube ha appena compiuto 20 anni, ma come saranno i prossimi 20?
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Oggi parleremo del futuro di YouTube che, dopo essere diventata la piattaforma più importante in circolazione, si prepara a cambiare di nuovo pelle. Prima però qualche aggiornamento.
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Il futuro di YouTube non è come lo immagini
YouTube è la più grande piattaforma di podcast al mondo.
È il servizio di musica più grande al mondo.
È il servizio di video più grande al mondo.
È la più grande piattaforma di intrattenimento di sempre.
Queste non sono parole mie, ma di Lucas Shaw, media reporter di Bloomberg e una delle firme più autorevoli a livello mondiale.
Non passa giorno senza leggere qualche statistica mirabolante sui nuovi risultati di YouTube. L’azienda dichiara che, ogni giorno, più di 20 milioni di video sono caricati nella piattaforma e anche dal punto di vista economico YouTube raggiunge continuamente nuove vette.
Secondo l’analisi dell’agenzia Moffett Nathanson, la sua valutazione ha toccato la cifra astronomica di circa 500 miliardi di dollari, superando quella di Netflix e arrivando a un terzo di quella totale della casa madre Alphabet.
YouTube ha festeggiato il suo ventesimo compleanno scoprendo di essere la piattaforma definitiva, il conglomerato dell’intrattenimento più grande e pervasivo che sia mai esistito.
Per questo viene naturale cercare di immaginare quale potrà essere il suo futuro? Cosa può fare ancora una piattaforma che ha già conquistato praticamente tutto?
In questo post non ci limiteremo a riflettere sulle novità già annunciate o quelle di prossima generazione, ma proveremo a scendere in profondità per capire i trend che influenzeranno la piattaforma nel medio e lungo termine.
Come cambierà YouTube nei prossimi 20 anni? Nessuno sa rispondere a questa domanda e quello che faremo qui di seguito sarà una specie di gioco. Dai giochi però vengono spesso fuori cose serie e importanti.
Cosa troverete in questo post:
YouTube Oggi: TV e doppiaggio universale
YouTube domani: documentari e serie
YouTube dopodomani: studios e e-commerce
YouTube nel futuro: l’ultima barriera
YouTube oggi: TV e doppiaggio universale
YouTube sta occupando la TV. Secondo Nielsen, negli USA, YouTube è il media in assoluto più consumato in televisione, non solo come singolo canale ma anche aggregando i canali dei gruppi concorrenti.
Anche mettendo insieme tutte le properties di Disney il risultato è che YouTube è avanti di quasi due punti percentuali.
Proprio in questi giorni i responsabili del prodotto di YouTube hanno anticipato come sarà la nuova veste della piattaforma nelle TV connesse. YouTube in TV avrà un nuovo player più pulito ed elegante, per un’esperienza di visione indistinguibile da quella delle piattaforme streaming come Netflix e Amazon Prime Video.

YouTube però non è una piattaforma streaming come le altre: le sue produzioni sono generate dagli utenti (creator in primis) e a creare il palinsesto ci pensa l’algoritmo, lo stesso che si occuperà anche di inserire i break pubblicitari.
Tra le novità c’è l’annuncio di una nuova funzione denominata Peak Points che, grazie alla tecnologia AI di Gemini, identificherà i momenti di massima attenzione degli spettatori di un video e inserirà automaticamente subito dopo uno spot pubblicitario.
L’altro grande tema dello YouTube del presente è quello del doppiaggio automatico. La piattaforma sta testando, con diverse centinaia di migliaia di creator, una tecnologia di doppiaggio tramite intelligenza artificiale che converte istantaneamente i video dall'inglese in altre otto lingue, e viceversa. Secondo l'azienda, oltre il 40% del tempo di visione di questi video proviene da persone che li guardano nelle versioni doppiate.
Christian Oestlien, vicepresidente responsabile della funzionalità, afferma che YouTube ha “obiettivi davvero ambiziosi” per espandere questo progetto nel 2025. È in corso anche un programma pilota più ristretto incentrato sulla clonazione vocale per il doppiaggio, e sono in fase di sperimentazione tecniche di ri-animazione del labiale. Presto YouTube potrebbe applicare questa tecnologia anche a video d’archivio o perfino a clip di celebrità scomparse. “Sono tutte possibilità”, afferma Oestlien.
Anche lo youtuber italiano Ale Della Giusta ha iniziato a doppiare alcuni dei suoi video in diverse lingue per aprirsi ad un pubblico internazionale.
YouTube domani: documentari e serie
Come racconta anche Mark Manson, creator e autore del bestseller “La sottile arte di fare quello che c***o ti pare”, la forza di YouTube non è nella sua capacità di remunerazione: si guadagna molto poco da ciascun video pubblicato, anche quelli con molte visualizzazioni.
Il grande vantaggio della piattaforma è piuttosto quello di riuscire a raggiungere un grande pubblico, e per questo conviene concentrarsi sui formati a basso costo capaci però essere visti e condivisi.
Per questo, fino ad oggi, la stragrande maggioranza dei contenuti su YouTube è stata di genere unscripted (senza copione) come interviste, podcast, reality e challenge, più facili ed economici da produrre. Ma in futuro le cose cambieranno.
Come Netflix è partito dalle serie e sta lentamente replicando tutti i format della televisione tradizionale, così YouTube, partito dai contenuti unscripted, si prepara a completare la sua offerta di video con tutti i generi che gli mancano, compresi quelli scripted (ovvero con una sceneggiatura) come serie e film.
La prima tipologia di video YouTube ad aumentare di quantità e qualità, rimanendo ancora nella categoria unscripted, sarà quella dei documentari di cui è più facile aumentare il valore produttivo rispetto a serie e film.
Questo grazie agli strumenti tecnologici attualmente a disposizione, compresi quelli di intelligenza artificiale. Inoltre si prevede che col progressivo aumento del consumo di YouTube su schermi TV crescerà anche l’età media degli spettatori che cercheranno contenuti sempre più professionali e di facilmente accessibili.
La crescita di canali di creator che producono documentari come Dodford o Defunctland lo dimostra.
L’altra grande novità sarà quella di iniziare a pensare a YouTube anche un come luogo dove vedere contenuti scripted come serie e film. In USA sta già succedendo: creator come Alan’s Universe o Kinigra Deon ne sono la prova.
Alan Chikin Chow produce un nuovo genere di serie scripted indirizzate ad un target adolescente o preadolescente e pensate esclusivamente per YouTube. Nei suoi video, molti superano i 30 minuti di durata, il linguaggio dei drammi coreani si mescola a quello delle serie teen statunitensi in un ibrido inedito, diverso da qualunque cosa potremmo trovare nelle altre piattaforme streaming.
Ogni video di Alan’s Universe ha in media 20 milioni di visualizzazioni e il canale YouTube ha superato i 90 milioni di iscritti, raggiungendo complessivamente tra 1 e 2 miliardi di visualizzazioni mensili.
Alla stessa maniera Kinigra Deon nel suo canale da 5 milioni di iscritti produce contenuti scripted all’interno di un vero e proprio campus produttivo che sta costruendo nella sua città natale di Birmingham dove continua a reclutare ragazzi e ragazze da usare come comparse e protagonisti dei video.
Kinigra sognava il cinema e per mantenersi in California ha lavorato in un laboratorio di analisi. È tornata a casa quando ha capito che la vera fortuna era su YouTube e non negli studios: "Nel 2021 mi sono trasferita da Los Angeles di nuovo in Alabama, non per scappare da Hollywood, ma per costruire la mia Hollywood".
YouTube dopodomani: studios ed e-commerce
L’aumento del valore produttivo dei video YouTube e dei budget a loro connessi significa che i creator hanno sempre più bisogno di spazi adeguati alla creazione. Per questo in USA stanno nascendo dei veri e propri poli produttivi, alternativi a Hollywood, in cui si producono nuove tipologie d’intrattenimento.
Dhar Mann è anche detto “Il MrBeast di Facebook”, piattaforma in cui ha ammassato miliardi di visualizzazioni. Mann ha costruito la propria base operativa in uno spazio da 10,000 metri quadri nella città di Burbank in cui lavorano più di 150 persone del suo staff tra autori, producer e costumisti.
Lo stesso MrBeast ha il suo quartier generale da 5,000 metri quadrati in Carolina del Nord e il team di YouTube Dude Perfect ha appena aperto il proprio da 10,000 metri quadrati in Texas.
La concentrazione economica, produttiva e di influenza di mega-creator di questo genere è possibile anche grazie alla tecnologia di traduzione automatica che YouTube sta integrando e che abbiamo citato in precedenza.
Mann ha raccontato alla giornalista Taylor Lorenz che fino a poco tempo fa tradurre i propri contenuti in altre lingue aveva un costo di circa 200,000 dollari l’anno, ora questo budget si è ridotto a circa 2,000 dollari, grazie alle applicazioni di intelligenza artificiale.
Il momento in cui per i più grandi creator è così facile, ed economico, raggiungere un'audience globale è lo stesso in cui questi ne approfittano per differenziare il proprio business e trasformarsi da media a brand di consumo mondiali.
MrBeast ormai guadagna più dalla vendita della sua marca di barrette di cioccolato che dalla produzione video. Lo scorso anno la sua azienda ha guadagnato 473 milioni di dollari, di cui più della metà vengono proprio dal suo brand Feastables.
Per capire come i video YouTube siano diventati in buona parte il veicolo per le operazioni commerciali dei creator, guarda il maxi-spot che lo youtuber Ryan Trahen ha pubblicato per la sua marca di dolci Joyride.
YouTube nel futuro: l’ultima barriera
Da poco YouTube ha iniziato a offrire, in una serie limitata di territori, quelli che chiama Playables. Si tratta di mini-giochi che ricordano quelli che si trovavano su Facebook ai tempi di Zynga. Ognuno si carica come una mini-app all’interno di YouTube.
La strategia a lungo termine però è quella di offrire giochi che gli utenti possano aggiornare e modificare secondo i propri gusti, come accade oggi su una piattaforma come Roblox. L’ultima barriera di qualunque piattaforma è abbattere la distinzione tra chi consuma i contenuti e chi li crea e YouTube è decisa a superarla prima possibile.
Più le persone saranno in grado di produrre contenuti e più la loro quantità aumenterà. Più contenuti saranno disponibili e più YouTube rafforzerà la propria posizione di piattaforma suprema dell’intrattenimento.
Per questo YouTube prova così a completare la sua offerta: dopo i contenuti unscripted e quelli scripted, arrivano anche quelli interattivi e multimediali come i videogiochi. Non a caso anche Netflix sta tentando questa strategia con il lancio della sezione Games.
YouTube ha deciso che il proprio futuro è puntare tutto sul suo più grande vantaggio, ovvero l’interesse composto prodotto dall’enorme quantità di contenuti (e creator) nella sua piattaforma. Ogni nuovo contenuto caricato rende YouTube ancora più centrale nel mondo video, incoraggiando altri a fare lo stesso e alimentando un ciclo inarrestabile di espansione.
La mente umana fa molta fatica a pensare il futuro in termini di crescita esponenziale: crediamo che il progresso sia una linea retta che punta verso l’alto e invece è una curva in crescente accelerazione.
La crescita smodata di YouTube la porterà però ad affrontare altri grandi problemi. Quando YouTube sarà così grande riuscirà ancora a garantire la scoperta di nuovi contenuti? Soprattutto dei profili meno famosi?
Si arriverà ad un punto per cui la barriera d’ingresso per produrre contenuti su YouTube sarà troppo alta e ci ritroveremo a seguire solo un manipolo di megastar, le uniche col budget per competere in questo nuovo scenario globale?
La storia della tecnologia ci insegna che ad ogni fase di bundling (accorpamento) ne segue sempre una di unbundling (separazione). Servizi come Craigslist, iTunes o eBay sembravano imbattibili, finché non ne sono arrivati altri più piccoli e specifici che ne hanno preso il posto.
Quando YouTube avrà aggregato al suo interno tutto quello che siamo in grado di immaginare, sarà quello il momento in cui il suo impero inizierà a sgretolarsi.
Emergeranno nuovi competitor e nuovi linguaggi che frammentano la sua influenza e autorità, finché il meccanismo si ripeterà nuovamente, identico a se stesso.
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📺 Guarda la Creator Masterclass di Gabriele Vagnato
Con Gabriele abbiamo parlato di:
La differenza tra influencer e creator
Come creare un format virale
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