23 segreti per vivere da creator full time
Contiene anche: la fine dell’internet americano, i podcast vanno a teatro e il grafico della crisi del cinema
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🎟️ Iscriviti alla Creator Masterclass di Cooker Girl prima che vada sold out, ci vediamo lunedì 17 febbraio a Base, Milano.
🚀 Leggi gli approfondimenti sulla fine dell’internet americano, la moda dei podcast a teatro e un grafico sulla crisi del cinema.
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📺 Guarda il video della Creator Masterclass di Cartoni Morti: 23 consigli pratici per vivere creando contenuti, scorri la newlsetter per leggere l’articolo completo.
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🎤 Creator Masterclass
Lunedì 17 febbraio, alle 19:00, nello spazio La Capsula presso le musicRooms di Base Milano, incontreremo e parleremo con Aurora Cavallo, alias Cooker Girl, una delle food creator più seguite d’Italia.
Con quasi 3 milioni di follower tra Instagram e TikTok, Aurora non è solo una creator di successo ma anche autrice di libri e punto di riferimento per un’enorme community di appassionati.
Con lei parleremo di:
Come raccontare il cibo online in modo autentico e coinvolgente
Il segreto per creare video short form che conquistano il pubblico
Come costruire un progetto multi-piattaforma che integri social, newsletter e sito web
Sarà una conversazione aperta e ci sarà spazio per le domande del pubblico.
🤝 Incontriamoci dal vivo
Al termine dell'intervista, avremo l'opportunità di conoscerci di persona: un momento dedicato al networking tra appassionati di digitale, newsletter e creatività per condividere impressioni, idee e fare due chiacchiere, un brindisi e una battuta.
Evento privato gratuito, per prenotare il tuo invito clicca qui o usa il tasto qui sotto.
Grazie alla produzione di NOP-NOP e alla collaborazione di La Capsula e Music Innovation Hub.
⚡Che succede: la fine del monopolio USA e la moda dei podcast live
La fine dell’internet americano
Gli USA non sono più alla guida dello sviluppo tecnologico mondiale e le vicende del nuovo chatbot di intelligenza artificiale Deepseek e della (presunta) messa al bando di TikTok lo dimostrano. Il Paese che da sempre ha guidato lo sviluppo delle piattaforme social, come delle imprese digitali in generale, da qualche anno è sotto scacco della Cina.
Prima è arrivato TikTok, poi l’invasione del fast fashion di Shein e Temu, infine quella delle auto elettriche: ormai la Cina ha dimostrato di guidare lo sviluppo tecnologico mondiale e gli USA non hanno trovato di meglio da fare che ricorrere al protezionismo, che però si dimostra inefficace.
Biden ha provato a vietare alla Cina l’acquisto dei chip di Nvidia, necessari per costruire applicazioni di intelligenza artificiale. Il risultato? La Cina ha sviluppato Deepseek, un chatbot super efficiente: potente come quelli americani, ma molto più facile da addestrare. Alla stessa maniera quando gli USA provano a censurare TikTok gli utenti si iscrivono a Red Note, un’altra piattaforma social cinese. Insomma, non se ne esce.
Come scrive il giornalista Ryan Broderick, autore della newsletter Garbage Days: “I legislatori americani credono ingenuamente che i mercati e il pubblico americano siano abbastanza preziosi da essere usati come merce di scambio. E mentre loro si perderanno in un labirinto di regolamentazioni senza fine, la Cina continuerà a conquistare il resto di internet”.
Anche dal punto di vista della quantità di utenti in questo grafico si vede chiaramente come l’origine del traffico mobile sia cambiata dal 2012 al 2022: oggi più di metà del totale è a carico di Cina e India.
I creator diventano live
Tanti creator italiani, anche nostre vecchie conoscenze, hanno lanciato i loro tour dal vivo. Arriveranno a teatro lo show “Tutti gli indizi portano qui” di Ale Della Giusta, il nuovo “Solo show” di Turbopaolo, ma anche Marco Montemagno, Luca Casadei di OneMoreTime e persino quei bischeri di Gurulandia accompagnati addirittura da Fabrizio Corona (sempre che si presenti).
I creator hanno capito che è più facile monetizzare un contenuto che non è infinitamente riproducibile e replicabile: l’esperienza dal vivo rimane una cosa unica, con un alto valore percepito, per cui vale ancora la pena pagare un biglietto.
Vincere la guerra dell’attenzione non è tutto: ora bisogna armarsi per quella dell'intenzione e spingere la community che abbiamo costruito a pagare per un servizio esclusivo che solo noi possiamo offrire
📊 Un grafico: l’infinita crisi del cinema

Continua la crisi del cinema americano e di conseguenza di quello mondiale. I mercati asiatici sono quelli che perdono più punti, ma il resto del mondo segue da vicino. La crisi dei biglietti non è (solo) colpa del Covid ma si tratta di un trend ventennale che si fa di anno in anno più grave.
Per approfondire leggi qui:
23 consigli pratici per vivere creando contenuti
Guarda su Youtube la Creator Masterclass di Cartoni Morti: 23 verità scomode sul mondo dei creator
In questa newsletter parliamo spesso di creator economy. Su questo tema la cosa più utile è ascoltare la lezione di chi ha saputo trasformare la propria passione in un successo, sia creativo che commerciale.
Cartoni Morti è uno dei canali YouTube italiani di maggior successo di sempre. Più di 1,5 milioni di iscritti e più di 400 milioni di video visti.
Personaggi come Stegosandro e il Sindaco di Lignano, le parodie di Alessandro Borghese o Dragonball e video come Salvini l’aggiustatutto sono entrati nell’immaginario nazionale dimostrando la potenza distributiva delle piattaforme d’intrattenimento.
Dietro questo successo c’è Andrea Lorenzon che, dopo aver portato avanti altri progetti e una breve carriera a teatro, ha puntato tutto sul suo ingegno, diventando un creator a tempo pieno.
Andrea è partito con una strategia precisa e ha organizzato la produzione dei suoi contenuti per raggiungere il successo nel minor tempo possibile. Missione compiuta.
Qui di seguito trovate 23 consigli pratici per trasformare la vostra attività di produttori di contenuti in un lavoro a tempo pieno, direttamente dalla voce di uno dei creator più famosi d’Italia.
Concentrati su un solo progetto
Dopo anni passati a portare avanti più progetti contemporaneamente Andrea si è concentrato solo su Cartoni Morti, in quel momento il canale ha iniziato a crescere.
Identifica il tuo vantaggio competitivo
Il successo di Cartoni Morti sta nella capacità di unire competenze e talenti, distanti tra loro, che rendono il canale unico nel suo genere.
Le passate esperienze di Andrea come grafico e attore, studiando dizione e regia, gli hanno permesso di avere le capacità per creare un prodotto che è più della somma dei suoi talenti.
Definisci la tua linea editoriale
Sin dalla sua nascita le parole chiave di Cartoni Morti sono state animazione e umorismo. Avere chiara la propria value proposition permette di far capire subito al pubblico cosa si vuole fare.
Pubblica con costanza
La quantità batte la qualità. Andrea è partito decidendo di pubblicare, minimo, un video a settimana su YouTube. Questo ritmo di pubblicazione gli ha permesso di aggiustare velocemente il tiro e capire i gusti del suo pubblico.
Scegli un nome semplice e memorabile
Quanti progetti si fermano prima di partire perché non ci si riesce a decidere sul nome? Non perdete tempo aspettando il lampo di genio, quello che serve è un nome che faccia capire al pubblico cosa fate e con quale attitudine.
Non inseguire la perfezione
Il nome di Cartoni Morti viene proprio dalla volontà di recuperare tutte le idee precedentemente scartate, morte, e darle in pasto al pubblico per capire cosa c’è di buono.
Inseguire la perfezione è il modo migliore per non iniziare mai nessun progetto. Spesso quello che ci fa impazzire non piace alle persone e viceversa.
La viralità non è tutto
Dragon Ball, Masterchef, Alessandro Borghese, sono stati tutti successi della carriera di Cartoni Morti. Andrea però lo dice chiaramente: “Spesso le persone non si preoccupano abbastanza di quello che succede dopo un video virale”.
La viralità non è l’obiettivo finale, al massimo un’occasione che può facilitare il percorso. Se vi limitate a ripetere all’infinito lo stesso contenuto rischiate di alienare velocemente il vostro pubblico
Sperimenta con i format
Nel canale di Cartoni Morti si possono trovare cose diverse: video demenziali, divulgativi o parodie. Nessuno apprezzerà alla stessa maniera tutti i vostri contenuti ma quasi nessuno li vedrà tutti.
Ricordatevi che le persone non seguono ogni singola cosa che dite o producete, ma i punti di accesso al vostro lavoro sono i più disparati. Per questo sperimentare contenuti, formati e toni diversi può essere utile per raggiungere un pubblico nuovo.
Divertiti seriamente
Una delle tecniche più efficaci per i contenuti digitali è quella di mescolare toni diversi per creare un approccio originale. “Fare cazzate seriamente”, nello stile inaugurato da Vice Magazine o dai surreali trailer di Maccio Capatonda, montati benissimo, ma recitati malissimo.
Anche gli approfondimenti di Cartoni Morti funzionano così: affrontano temi importanti come vaccini, gender e energia atomica, sempre però con un tono dissacrante.
Attento al copyright
Andrea ci ha raccontato di quando è stato contattato dagli avvocati di Marco Montemagno, preoccupati per l’utilizzo dell’immagine del loro cliente in una serie di video e merchandising.
Questa storia ha avuto un lieto fine, ma ci invita alla cautela quando si maneggia l’identità di qualcun altro.
La pre-produzione è importante
Il modo più facile di produrre un contenuto è dedicare il giusto tempo alla sua ideazione e progettazione, ancora prima di mettersi al lavoro. La parte più impegnativa e lunga del lavoro di Andrea è l’ideazione e la scrittura dei video, che occupa spesso più tempo del disegno e della successiva animazione.
Crea una routine di lavoro
Essere il capo di se stessi è più difficile di quanto si pensi. Per limitare la possibilità di sbagliare conviene costruire un’abitudine quotidiana. Andrea smette di lavorare ogni giorno alle 18:00 per evitare di esaurire la propria creatività e andare in burnout.
Trova un equilibrio vita-lavoro
Ogni creator è obbligato a pubblicare contenuti in continuazione, spesso dovendo seguire in prima persona ogni aspetto del processo.
Per questo è difficile staccare dal lavoro e prendersi una vacanza, a volte anche il weekend viene invaso dagli impegni e la tentazione è quella di avvantaggiarsi sul lavoro futuro.
Essere capaci di darsi delle priorità, così come di delegare parte del lavoro, sono aspetti fondamentali per chi cerca un equilibrio sostenibile sul lungo termine.
Risparmia per il futuro
Le spese mensili di Andrea sono di circa 2000 euro, il resto del suo guadagno come creator viene messo da parte in conti correnti o investimenti in vista del futuro.
Il mestiere del creator può essere molto remunerativo, ma anche particolarmente sensibile alle fluttuazioni del mercato, delle piattaforme e della tecnologia in genere, per questo la prudenza è sempre una buona idea.
Coltiva la relazione con il tuo pubblico
Un creator non può fare affidamento solo sulle piattaforme per mantenere un contatto col proprio pubblico. Un cambio dell’algoritmo a volte significa perdere tutto ciò a cui si è lavorato fino a quel momento.
Per questo conviene costruire il proprio progetto non su un terreno in affitto, ma su uno di proprietà, in cui si può esercitare un vero controllo.
Andrea sta iniziando a sperimentare con un canale Whatsapp e un gruppo Telegram dedicati alla parte più attiva della sua community che, in questa maniera, può ricevere tutti i suoi contenuti, comunicando direttamente con il creator.
Scegli le tue piattaforme
Non tutte le piattaforme sono uguali. Ecco la guida di Cartoni Morti:
-YouTube: secondo Andrea è la piattaforma migliore per monetizzare. Sono molto attenti alla soddisfazione dei creator che intervistano periodicamente anche con questionari.
-TikTok: per Andrea la piattaforma ha una scarsa attenzione verso i creator, alcune sue segnalazioni riguardo contenuti rubati da altri canali non sono state prese in considerazione. La mancanza di remunerazione diretta fa sentire i creator come dei veri operai dei contenuti. Per costruire una community e riuscire a monetizzare è necessario andare altrove.
-Facebook/Instagram: nonostante l’interfaccia difficile da utilizzare, secondo Andrea almeno “ci provano”: pagano poco, ma dimostrano una minima cura per i creator.
Diversifica le tue fonti di guadagno
I guadagni di Andrea sono divisi così:
-50% Ricavi pubblicità su YouTube (AdSense)
-50% produzione di branded content
Cartoni Morti è uno dei pochi creator italiani per cui le visualizzazioni dei suoi video sono una parte consistente dei guadagni, grazie al successo del canale, gli anni di lavoro e la quantità di contenuti pubblicati.
Usa anche i contenuti brevi
Per gli Youtuber gli shorts (che ora possono durare fino a 3 minuti) sono un modo per essere presenti quasi quotidianamente con la propria community, che non deve più aspettare una settimana o due tra un upload di un video e l’altro.
Sponsorizza nel modo giusto
Bisogna essere selettivi e pensare prima di tutto alla propria audience. Andrea riceve richieste di collaborazione da molti brand, ma porta avanti solo quelle per cui ha un'idea valida, in cui l’integrazione tra brand e contenuto può essere totale.
Per questo tipo di lavori su commissione i formati brevi, come Reel, Shorts e Tiktok sono un’ottima alternativa perché non si è obbligati a produrre un contenuto completo, che possa sostenere una pubblicità al suo interno, ma ci si può concentrare solo sul frammento sponsorizzato.
Rispetta i tuoi fan
Non snaturare la tua proposta editoriale per un contenuto sponsorizzato. Soprattutto all’inizio si potrebbe avere la tentazione di cedere alle insistenze di uno sponsor e pubblicare contenuti che sono fuori dalla nostra linea editoriale, una decisione rischiosa.
La nostra community è la vera ricchezza che abbiamo e dobbiamo cercare di preservarla in ogni maniera.
Cresci con cautela
Quando si ha un canale di successo come quello di Cartoni Morti arrivano tantissime proposte di collaborazione per utilizzare personaggi e disegni per produrre gadget, giochi e altro ancora.
Andrea però è sempre stato molto prudente nell’estendere le sue proprietà intellettuali: quando un creator lancia un prodotto, anche se in collaborazione con un’altra azienda, ne diventa il volto pubblico e il parafulmine di ogni problema e richiesta di assistenza.
Cartoni Morti ha una propria linea di merchandising e ha prodotto un gioco di carte in collaborazione con una società, lavoro che però si è rivelato più impegnativo del previsto.
Per questo, nel caso si voglia creare un prodotto basato sulla propria attività da creator, vale la pena investire in prima persona per massimizzare i guadagni e seguire ogni aspetto della realizzazione di qualcosa che, volenti o nolenti, rimarrà legato alla vostra identità.
L'idea prima di tutto
Cartoni Morti su Netflix? Non ancora. Secondo Andrea, un po’ come per il merchandising, anche per questo tipo di collaborazioni bisogna partire dall’idea, e quella per un film animato non c’è ancora.
I pro e contro di metterci la faccia
Andrea è un creator che non compare in prima persona nei video del suo canale Cartoni Morti. Per questo il rapporto del pubblico è con i suoi contenuti più che con la sua figura. Questa impostazione ha i suoi vantaggi e svantaggi:
-Pro: la privacy. Andrea può andare in giro ovunque, anche dove c’è alta densità di fan come a Lucca Games, senza essere riconosciuto ad ogni passo. Chi conosce l’autore di Cartoni Morti è una parte ristretta del pubblico, con cui costruire un rapporto più profondo.
-Contro: senza mostrarsi in prima persona è più difficile creare affezione con il pubblico, Cartoni Morti rimane un’entità vaga, molti non sanno che dietro c’è solo Andrea a fare tutto.
Guarda l’intervista completa per ascoltare dalla voce di Cartoni Morti i 23 consigli pratici per trasformare la tua attività di creatore di contenuti in un lavoro a tempo pieno.
Clicca qui per guardare l’intervista completa o premi play al video qui sotto
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20 anni fa ormai mi hanno bannata per sospetti click falsi su un vecchio sito che ormai non esiste più.
Ho tentato tre volte nel corso degli anni a ricontattare l'assistenza per farmi riattivare il programma ma non c'è stato niente da fare. Dicono che devo fornire delle "prove" ma come faccio a fornirle se il sito non è più online?