30 consigli pratici per guadagnare coi propri contenuti
Ho incontrato 8 tra i top creator italiani, ecco cosa mi hanno raccontato
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Oggi esce ufficialmente il mio libro, Rivoluzione creator, lo potete acquistare in ogni negozio fisico o online. Se ti piace Scrolling Infinito questo libro ti piacerà ancora di più.
Dentro Rivoluzione creator troverai:
La risposta alla domanda: come guadagnano i creator?
La storia di come il potere è passato dalle istituzioni agli individui.
Perché non ha più senso parlare di influencer.
Come funzionano le piattaforme più importanti.
Perché la creator economy è destinata a diventare estrema.
In Rivoluzione creator c’è anche la voce dei migliori creator italiani che ho avuto la fortuna di incontrare di persona. Nella newsletter di oggi ho raccolto 30 loro consigli pratici, fondamentali per chiunque crea contenuti oggi, che sia un creator, un giornalista o un brand.
Prima però qualche aggiornamento:
🎯 Future-Proof Brands: abbiamo risposto a tutti i candidati. Per chi è stato ammesso, il primo appuntamento è il 24 settembre. Con tutti gli altri ci rivedremo presto al prossimo evento. Se non avete ricevuto la mail, date un’occhiata anche nello spam (ogni tanto capita).
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30 consigli pratici dai top creator italiani
Ogni giorno vengono pubblicati nelle piattaforme social più di un miliardo di contenuti. Solo su YouTube vengono caricati più di 720.000 ore di video ogni 24 ore. Riuscire a emergere in questo caos digitale è come pescare il biglietto vincente della lotteria. Ma c’è un modo per piegare la fortuna a nostro favore.
Negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di incontrare 8 tra i migliori creator italiani: Ale Della Giusta, Camihawke, Cartoni Morti, Cooker Girl, Gabriele Vagnato, Giulia Torelli, Turbopaolo e Valentina Barbieri.
Ho raccolto le loro parole nel mio libro Rivoluzione Creator, ma qui di seguito ho elencato 30 consigli pratici ed utilizzabili da chiunque voglia produrre contenuti digitali oggi, che si tratti di un creator indipendente, o che lavori per un editore o un brand.
I fondamentali
Basta uno smartphone: hai già tutto quello che serve per produrre il tuo primo contenuto. I più grandi creator italiani hanno lavorato per anni (e fatto miliardi di views) utilizzando solo uno smartphone. Camihawke racconta: “Scrivo, giro e monto da sola con l’iPhone”, così come anche Valentina Barbieri. Cooker Girl per anni ha lavorato in autonomia, prima di iniziare ad avere un supporto in fase di ripresa e di editing.
YouTube è il posto dove cercare: per imparare le cose che non sai, ma anche per trovare ispirazioni in ambiti diversi. Cooker Girl parla di cucina ma studia i meccanismi di video di moda o quelli di un canale come Geopop. Valentina Barbieri ha imparato a bucare un green screen o a truccarsi professionalmente guardando tanti video tutorial.
Prendi appunti: non sai mai quando avrai la prossima buona idea, per questo non puoi fartela scappare. Turbopaolo ha una lunga serie note sul telefono divisa per sotto argomenti: battute su temi specifici, idee per video brevi e lunghi.
L’importanza dei sottotitoli: nella sua Creator Masterclass, Ale Della Giusta ci ha mostrato per la prima volta la bibbia dei suoi video. Tra le regole da seguire c’è quella di inserire ove possibile dei sottotitoli, perché aumentano la permanenza delle persone su un video “Se devi anche leggere, oltre a vedere un’immagine, sei più coinvolto”.
Non sottovalutare l’audio: producendo video pensiamo che la cosa più importante siano le immagini ma siamo abituati a vedere video di bassa qualità o amatoriali. Invece se c’è un problema nell’audio il contenuto diventa subito inaccettabile. Gabriele Vagnato consiglia dei classici microfoni RØDE Wireless GO II per un’ottima resa finale.
Il metodo
Bisogna crederci: Ale Della Giusta, durante la pandemia, ha venduto la sua vecchia macchina per trovare i soldi che per girare una serie di video a Dubai. Valentina Barbieri ricostruisce ogni giorno il set (green screen, luci) dove gira i suoi video nel salotto di casa. Come racconta Turbopaolo: “Non è che ho un posto con su scritto On Air dove nessuno ti rompe i coglioni, vivo in un bilocale con mia moglie e anche lei ha diritto a fare le sue cose e avere i suoi spazi”.
Ignora i pregiudizi: Valentina Barbieri ha esordito nei social mentre studiava recitazione. Il mondo degli attori vedeva con diffidenza questa sua attività, convincendola persino a smettere di postare video per sei mesi. Oggi Valentina ha più di 2 milioni di follower ed è protagonista di show TV (GialappaShow) e commedie al cinema.
Tutti hanno un maestro: anche i più famosi creator hanno preso ispirazione da qualcun altro. Ale Della Giusta ha iniziato a fare video dopo aver visto quelli di Marcello Ascani e Luis Sal. Valentina Barbieri si è ispirata al lavoro di Frank Matano, Willwoosh e Clio Makeup.
YouTube deve essere reale: secondo Gabriele Vagnato “Devi vedere una cosa e devi dire questa cosa potrei farla anche io, se ti metti in uno studio coi led dietro non funziona”. Una tecnica utilizzata anche da Ale Della Giusta che adopera spesso telecamere nascoste o riprese stile candid per mantenere un tono di estrema autenticità.
L’importanza della pre-produzione: un contenuto digitale, per quanto semplice, ha spesso alle spalle un’attenta preparazione. Per Cartoni Morti la parte più impegnativa del proprio lavoro è quella che va dall’ideazione alla scrittura. Cooker Girl ha iniziato il suo percorso come blogger e la scrittura del video è ancora una parte fondamentale del processo di produzione, “C’è un miliardo di persone che cucinano meglio di me ma oggi quello che viene premiato è il racconto che uno ne fa”. Ale Della Giusta ha una collaboratrice, Giorgia, dedicata esclusivamente alla ricerca: “Mi aiuta a studiare gli argomenti dei video, soprattutto quando ne dobbiamo girare molti in molti giorni, mi fa un documento con le cose che è fondamentale sapere”.
Il segreto dell’editing video: montare un video è come scrivere una canzone racconta Turbopaolo, “Una volta sentivo PIF che diceva che non montava il video ascoltando il dialogo ma osservando le onde audio, come si fa con le canzoni. Nelle canzoni fatte bene non ti accorgi delle transizioni, stessa cosa succede nei video, deve partire un nuovo movimento quando il precedente ha stancato”.
Il segreto di un format: è la riconoscibilità, dice Gabriele Vagnato. “Devi avere un ospite forte ma anche un format forte, altrimenti le persone guarderanno la singola puntata ma non tutte le altre”.
La differenza tra un comico e un creator: il comico spesso accumula battute e gag per un lungo periodo di tempo, le testa su un pubblico ristretto e prepara il suo show da portare in tour. Un creator deve produrre a getto continuo, il tempo che passa tra l’ideazione di una gag e la messa in pratica è quasi nullo, la fase di testing è direttamente quella col pubblico online.
Il business
L’importanza dei branded content: i creator hanno molteplici fonti di reddito ma le collaborazioni con i brand rimangono la parte più importante, soprattutto in Italia. “Sul web si guadagna se hai dei brand, per me YouTube non è rilevante” racconta Gabriele Vagnato che pure fa milioni di visualizzazioni sulla piattaforma. Lo conferma anche Ale Della Giusta, che ha un canale YouTube persino più grande, ma per cui le collaborazioni con i brand superano il 60% degli introiti totali. Sono superiori al 50% dei guadagni anche per Turbopaolo, Cooker Girl e Camihawke che pure può vantare un libro da più di 100.000 copie vendute e la collaborazione con un brand di make-up.
La differenza tra i numeri e i soldi: uno dei più grandi malintesi sulla creator economy è quello di pensare che la quantità di click o visualizzazioni si traduca automaticamente in guadagni. Come ricorda Ale Della Giusta “Il numero non equivale al soldo” e i creator con più visibilità non sono necessariamente anche i più ricchi.
Diversifica i guadagni: ogni creator deve cercare di diversificare le proprie entrate il più possibile. Da un lato le piattaforme cambiano continuamente regole, dall’altro una crisi d’immagine potrebbe danneggiare il rapporto con i brand. L’unica soluzione è quella di avere un piede in più scarpe possibili. Ad esempio Giulia Torelli ha molteplici fonti di guadagno: branded content su Instagram e TikTok, prodotti digitali per la sua community, libri e podcast per editori, link affiliati e merchandising. Alla stessa maniera Turbopaolo, oltre i contenuti digitali, ha intrapreso una carriera come stand-up comedian nei teatri.
La squadra di un creator: “Se vuoi fare shorts, YouTube e anche la TV, devi avere qualcuno che ti aiuti, sennò implodi” dice Gabriele Vagnato che ora ha un team di più di dieci persone ad affiancarlo. Il primo ad arrivare è stato un videomaker, poi un autore con cui confrontarsi, poi un produttore e persone dedicate a grafiche 3D e musica. Composizione simile anche per la squadra di Ale Della Giusta che ha fondato la propria società che ormai supera i 15 dipendenti. Alessandro ha anche un general manager, suo consigliere, una ricercatrice che approfondisce le storie di cui parla e una persona di amministrazione.
Come scegliere la giusta agenzia: tieni presente i tuoi inbound (quando un brand cerca esplicitamente te), se un’agenzia di management è particolarmente aggressiva o ti propone delle penali esagerate è una red flag. Secondo Cooker Girl lavorare con un’agenzia è un po’ come sposarsi: ti devono davvero piacere le persone con cui collabori perché sarai sempre a contatto con loro.
Il momento giusto per fare il creator full time: “Il momento giusto è quando il piano B è migliore del piano A” dice Giulia Torelli, che ha abbandonato il lavoro d’ufficio quando ha capito che c’era un'alternativa più remunerativa. Giulia però sconsiglia a tutti di fare un salto nel vuoto. Le fa eco Gabriele Vagnato che dice: “Se non sei ricco il momento giusto è quando hai i soldi, solo allora è il momento di spenderli”.
La community
La community è la cosa più importante: “Le persone dedicano molto tempo a me ed è giusto ricompensarle con la stessa moneta” dice Camihawke che racconta di dedicare diverse ore ogni giorno alla gestione della propria community. Capire i gusti della propria audience, così come le osservazioni e i consigli è ciò che fa la differenza tra un creator e un altro. Un’azione talmente importante che non può essere demandata ad altri, come conferma anche Giulia Torelli: “Spesso mi dicono perché non prendi qualcuno che risponda ai messaggi, faccia community management, non lo farei mai perché senza il feedback dei miei follower la metà dei miei contenuti non ha senso”.
Mantieni un rapporto diretto: non ci si deve affidare solo alle piattaforme algoritmiche per rimanere in contatto col proprio pubblico, ma bisogna costruire anche dei canali diretti. Camihawke e Cartoni Morti hanno lanciato canali Telegram e Whatsapp dove comunicare in maniera non mediata con i propri fan, costruendo delle sotto-community focalizzate su tematiche specifiche (giochi da tavolo, per città, etc).
Fai crowdsourcing di idee: quasi tutti i creator che ho incontrato si confrontano con la propria community per produrre idee a getto continuo e di qualità. “Il vantaggio di avere un bel giro è che molti ti condividono delle idee che sono più belle delle tue” dice Turbopaolo. Ale Della Giusta racconta che molti dei suoi video sono basati su segnalazioni dei suoi fan.
Short form per essere sempre presenti: Giulia Torelli riesce ad essere costantemente presente con la sua community Instagram attraverso un gran numero di Stories, circa 30, prodotte ogni giorno. Alla stessa maniera Cartoni Morti utilizza i video brevi, su Instagram e TikTok, per connettersi al proprio pubblico nelle pause tra un video YouTube e l’altro, produzioni solitamente più lunghe e impegnative che necessitano di un tempo di lavorazione maggiore.
La sfide
Come superare una shitstorm: Giulia Torelli è stata capace di superare gravi crisi reputazionali ed è la persona più titolata a spiegare il modo corretto di affrontarle. Primo: “Stare zitti, perché quando si dice troppo poi bisogna tacere”. Secondo: confrontati con la tua manager e con il tuo team che ti aiuteranno a capire cosa fare in un momento di confusione. Terzo: per tornare devi chiedere scusa e cambiare il tuo modo di fare, “La gente ti segue ma non è stupida, io sono cambiata tantissimo”.
Come tutelare la tua salute mentale: le tecniche principali secondo Camihawke sono due. Primo: fai un percorso con uno psicologo. “Se ti getti in pasto alle persone devi capire cosa ti triggera e cosa no e come gestirle, lavorare su noi stessi è importante per entrare in connessione con gli altri”. Secondo: bisogna circondarsi di persone reali per rimanere connessi alla realtà, anche fuori dai social. Giulia Torelli aggiunge: “Non dare spazio ai commenti negativi, ignorali, a meno che non sia la critica costruttiva”.
Come evitare il burnout: Cartoni Morti consiglia di creare una routine di lavoro precisa e rispettarla, lui smette ogni giorno di lavorare alle 18:00 ed evita di lasciare che il lavoro invada il tempo del weekend. Per Cooker Girl c’è stato un momento di difficoltà che l’ha portata ad avere pensieri intrusivi: “Non devi credere né quando ti dicono che sei bravissima né quando ti dicono che sei una merda”. Per Turbopaolo la cosa più importante è “Rimanere interessati a quello che succede anche nel mondo esterno” perché è da lì che vengono le ispirazioni ed è così che si evita di essere ossessionati da sé stessi.
La strategia
Trova il tuo vantaggio competitivo: cos’è che sai fare meglio di chiunque altro? Cos’è che risulta faticoso al resto del mondo ma per te è un piacere? Cartoni Morti, prima di lanciare il suo canale YouTube, aveva provato tante cose diverse: scrittura, teatro, doppiaggio, disegno. Solo mettendo assieme tutti i suoi talenti ha capito che mescolare insieme tutte le sue passioni poteva avere un risultato efficace e unico.
YouTube sopra tutti: per Gabriele Vagnato “YouTube è la piattaforma più bella” perché il consumo di un determinato contenuto è estremamente consapevole, non è solo l’algoritmo a decidere, ma soprattutto la curiosità dell’utente. Anche per Cartoni Morti “YouTube è la piattaforma migliore perché sono molto attenti alla soddisfazione dei creator”.
L’importanza della quantità: pubblicare con costanza è il principio base di ogni creator. Come dice Turbopaolo “Anche l’orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”. Non bisogna aver paura di pubblicare qualcosa che non ci soddisfa appieno, quello che è importante è il processo di apprendimento dai propri sbagli e di test verso il proprio pubblico. Cartoni Morti si chiama così perché il progetto nasce dalla voglia di recuperare le idee scartate in precedenza cercando il modo di farle funzionare.
È il momento giusto per fare il creator: parola di Ale Della Giusta che dice “Non bisogna aspettarsi che vada bene subito e non bisogna scoraggiarsi perché ci sono tanti creator, basta impegnarsi e fare molta autocritica”.
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È una lista per cui ho annuito su praticamente tutti i punti, gestisco diversamente il punto 13 e ho alcuni metodi diversi ma lì poi si va proprio nelle scelte creative ed è molto bello vedere il confronto!
Bella boccata di aria fresca. Da piccolo creator faccio molta fatica a superare quella voglia di perfezionismo, perché è difficile scendere a patti con il fatto che se il contenuto non funziona sempre non è detto che sia per forza colpa nostra, ma dell'algoritmo. E tutti i creator di successo hanno spesso il minimo comune denominatore che quella determinata cosa l'hanno fatta tutti i santi giorni.